Il vento laziale soffia da Sud

I podi
Conquistano l’oro nella categoria d’eccellenza, la Terza, i padroni di casa di Colleferro, con Augusto Ferranti vincitore di tutte le partite del girone all’italiana. Secondo posto per Giorgio Paniccia del Frosinone, che scavalca per differenza set Gabriele Barbarito (Eureka) e Luca Lizio (Maccheroni).
Ancora all’arrembaggio il Top Spin Frosinone, che piazza al primo posto del Quarta Cosma Costantini, vincitore su Giulio D’Arcangeli (CRAL Roma) al termine di una finale iniziata decisamente in salita. Sul gradino più basso Francesco Giuseppe Rosa (Vigor Velletri) e Ugo di Francesco (Castello). Fuori ai Quarti la testa di serie numero uno Carlo Bozza (Castello), ad opera di Costantini, e la due Fabrizio Fantozzi (Vigor Velletri) nelle qualificazioni, evidentemente alle prese con un difficile return to play.
Ad Albano il Quinta categoria: un solo set perso in tutto il Torneo per Fabrizio Dionisi, netto vincitore della finale contro Gabriel Mansourati (EOS). Terzi ex-aequo Luca Baiardo (CRAL Roma) e Riccardo Tarquini (Ciampino).
Anagni si aggiudica infine il Sesta categoria, con Valerio Assorati che conquista una difficile finale sul giovanissimo Lorenzo Comini (TT Roma), fresco vincitore della sfida con il suo coetaneo Emanuele Andrea De Biasi (Eureka). In semifinale anche Sante Candia (Roma Ping Pong), che difendeva il primo posto conquistato nell’ultimo Torneo della precedente stagione.
I numeri
Quattro iscritti al Terza categoria, 18 al Quarta, 14 al Quinta e 25 al Sesta, per un totale di 61 partecipanti. Una ripartenza difficile, che i numeri visti a Viterbo (146 in gara, nel maschile) facevano supporre più consistente. La ruota riprende a girare lentamente, con 430 attualmente tesserati e una scia che dalla stagione 2018/19 vede una serie di 1496, 1121 (19/20), 971 (20/21). Forse tra le varie spiegazioni la più plausibile è una lunga lista di attesa per ottenere l’idoneità agonistica, ormai obbligatoria per essere tesserati. Tutte le discipline sportive hanno abbandonato abitudini spesso tolleranti, e la fila dal medico sportivo ha tagliato fuori quelli dell’ultimo momento. Forse anche la percentuale di refrattari al Green Pass ha fatto la sua parte. Ma tra i Dirigenti delle Associazioni non si vede girare molto ottimismo. Occorre una riflessione condivisa intorno ai grandi problemi che stanno incontrando le Società, a partire dalle aspettative che rivolgiamo all’impiantistica scolastica. I tempi del CoViD hanno segnato globalmente una soluzione di continuità per molte attività, e il mondo dello Sport italiano ne ha risentito profondamente. Bisogna ripartire su basi nuove, trovare soluzioni dove non avremmo cercato. Le opportunità ci sono e ci saranno, parliamone.